Il Linfedema e il Lipedema sono due patologie frequentemente confuse tra loro. In realtà riconoscono cause e manifestazioni cliniche molto diverse che inevitabilmente reclamano percorsi sia diagnostici sia terapeutici differenziati realizzati da un Team Multidisciplinare (medico, fisioterapista, nutrizionista e altri professionisti sanitari) con una formazione specifica in Linfologia.
Cos’è il Linfedema?
Il linfedema è una patologia cronica, inguaribile ma curabile, con una spiccata tendenza all’evoluzione spontanea. Qualora trascurato o non adeguatamente trattato può associarsi a differenti quadri di disabilità sia sul piano motorio sia psicologico con riduzione della qualità di vita. Nelle forme più avanzate può complicarsi soprattutto in conseguenza degli stati infettivi ripetuti e protratti.
È caratterizzato da un accumulo di liquido ad elevata concentrazione proteica nel tessuto sovrafasciale (cute e sottocute), come conseguenza di un blocco anatomico o di un rallentamento della circolazione linfatica dovuto per lo più ai trattamenti oncologici, ad un trauma o ad un’infezione (Linfedema Secondario) - o, ancora, ad una disfunzione o malformazione del sistema linfatico su base presumibilmente genetica (Linfedema Primario Cronico). Colpisce prevalentemente gli arti superiori e inferiori, anche se tra le forme post-oncologiche non mancano altri tipi di localizzazione quali ad esempio il viso e il collo, la mammella e i genitali esterni.
Quale è la forma di Linfedema più frequente?
La lesione del sistema linfatico che più frequentemente determina l’insorgenza del linfedema è senza dubbio la chirurgia oncologica (radicale o parziale) dei linfonodi (come ad esempio quelli ascellari, inguinali o pelvici) a volte associata a radioterapia e chemioterapia. In questi casi il linfedema può insorgere dopo pochi mesi o anche a distanza di anni dopo l’intervento chirurgico; è per questo che il periodo di sorveglianza deve iniziare dall’immediato post operatorio e protrarsi nel tempo al fine di diagnosticare precocemente eventuali scompensi anche tardivi della circolazione linfatica.
Purtroppo la sottovalutazione dei primi segni clinici può comportare un ritardo nella diagnosi quando oramai il linfedema è evoluto in un quadro clinico avanzato.
Che ruolo svolge la Fisioterapia nel trattamento del Linfedema?
In considerazione della tendenza evolutiva e della complessità dei quadri clinici, ogni paziente affetto da linfedema necessita di una presa in carico precoce e personalizzata eseguita da un Team Linfologico Multidisciplinare nella quale la partecipazione attiva del paziente stesso risulta essenziale.
All’interno di questo processo assistenziale la Fisioterapia svolge un ruolo fondamentale aiutando a ridurre l’edema, migliorando la funzionalità e la qualità della vita dei pazienti. Non a caso, le attuali evidenze scientifiche individuano nella cosidetta “FISIOTERAPIA DECONGESTIVA LINFATICA” il trattamento d’elezione ed insostituibile per la gestione nel tempo del linfedema.
Il più delle volte viene erogata in due fasi:
- La prima detta intensiva finalizzata alla massima riduzione dell’edema è effettuata in regime ambulatoriale a frequenza giornaliera di durata variabile in funzione della gravità dell’edema. Consiste nell’applicazione sinergica di più provvedimenti quali il bendaggio linfologico multicomponente, la cura della cute, l’esercizio fisico sotto contenzione, il linfodrenaggio manuale e la pressoterapia pneumatica.
In questa fase, il pilastro per la riduzione dell’edema è rappresentato dal bendaggio linfologico eseguito da fisioterapisti esperti con l’utilizzo di materiali specifici senza il quale le altre metodiche rischierebbero di non sortire alcun effetto. L’associazione con l’esercizio muscolare adeguatamente programmato amplifica l’effetto drenante del bendaggio stesso.
- La seconda fase detta di mantenimento prevede l’applicazione giornaliera da parte del paziente di indumenti elastocontenitivi il cui utilizzo è indispensabile per la stabilizzazione dei risultati raggiunti contrastando la riacutizzazione del linfedema.
IdroKinesiterapia e Linfedema
Numerose evidenze scientifiche hanno dimostrato come una corretta alimentazione e l’esercizio muscolare siano fattori importanti nella prevenzione del linfedema che vede nell’aumento del peso corporeo e nella sedentarietà due tra i principali fattori di rischio. Ma gli effetti benefici dell’esercizio muscolare e di una alimentazione equilibrata vanno oltre la prevenzione; migliorano infatti anche la risposta alla fisioterapia decongestiva linfatica. Da queste premesse si intuisce il ruolo dell’idrokinesiterapia in particolare durante la fase di mantenimento.
Per raggiungere questi effetti, è necessario che l’attività in acqua venga somministrata da un fisioterapista esperto, in modo controllato e progressivo.
Per informazioni chiama: 063242121