Lo scopo di quest'ultima fase della rieducazione è quello di aiutare il paziente a recuperare il massimo delle sue forze (esercizi di forza che richiedono un lavoro con sviluppo di uno sforzo massimo da realizzarsi in un tempo limite)
di insegnargli a resistere allo sforzo (esercizi di resistenza che richiedono un lavoro di forza infra-massimale, ma di lunga durata) e a recuperare la precisione e l'efficacia del movimento, per potere quindi rispondere alle esigenze della vita quotidiana.
Per rieducare il paziente a resistere allo sforzo, possono essere impiegate diverse tecniche: ginnastica individuale o di gruppo, esercizi di rafforzamento muscolare (sollevamento pesi), sport e gioco (pallavolo, basket ecc.), macchine (bicicletta ergometrica, tapis roulant), ergoterapia ecc.. La scelta della tecnica d'impiego deve essere sempre perfettamente adattata al paziente, ai suoi bisogni, alle sue possibilità, alle condizioni di lavoro e alle esigenze della vita quotidiana.
Con il termine riadattamento si intende la fase che segue quella propriamente terapeutica e che insegna al paziente a sopportare il proprio handicap, ad adattarsi ad esso e a conviverci per condurre una vita il più indipendente possibile. Gli esercizi funzionali, il riallenamento allo sforzo, l'ergoterapia fanno parte del riadattamento soprattutto dal punto di vista chinesiterapeutico, ma il fisioterapista sarà veramente efficiente solo se opererà in stretta collaborazione con il medico e con il paziente stesso.
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