La malattia venosa cronica (CVD) rappresenta una condizione diffusa, con una prevalenza maggiore nelle donne, influenzata da fattori ormonali, gravidanze e predisposizione genetica.
Caratterizzata da un malfunzionamento delle valvole venose, porta a ristagno ematico, edema, dolore e complicanze come ulcere cutanee. Questo articolo esplora le cause, le strategie di gestione e l’efficacia dei flebotonici, sia naturali che sintetici, nel trattamento della CVD.
Eziologia e Fattori di Rischio
La CVD insorge quando le vene degli arti inferiori non riescono a garantire un ritorno ematico efficiente al cuore. I principali fattori di rischio includono:
- Sesso femminile: Le donne hanno un rischio doppio rispetto agli uomini, legato agli estrogeni, alla gravidanza (aumento del volume ematico e pressione venosa) e all’uso di contraccettivi orali.
- Età avanzata: La perdita di elasticità vascolare e l’indebolimento valvolare peggiorano con l’invecchiamento.
- Obesità e sedentarietà: Il peso eccessivo e la prolungata stazione eretta/seduta aumentano la pressione venosa.
- Storia di trombosi venosa profonda (TVP): I danni valvolari post-trombotici sono una causa comune di insufficienza venosa cronica.
Uno studio su 902 donne di 45-54 anni ha evidenziato una forte associazione tra sintomi di CVD (crampi, edema) e fattori di rischio cardiovascolari, come ipertrigliceridemia, basso HDL e aumento della proteina C-reattiva. Ciò suggerisce un legame tra CVD e aterosclerosi, sottolineando l’importanza di un approccio preventivo olistico.
Strategie di Gestione: Stile di Vita e Terapia
Modifiche Comportamentali
- Esercizio fisico: Attività a basso impatto (camminare, nuoto) migliorano il tono muscolare e la circolazione, riducendo il ristagno venoso.
- Controllo del peso: Ridurre il BMI diminuisce la pressione sulle vene.
- Elevazione delle gambe: Alzare gli arti inferiori per 15-30 minuti più volte al giorno favorisce il drenaggio.
- Calze compressive: Forniscono pressione graduata, supportando il ritorno venoso.
Flebotonici Naturali
- Centella asiatica: Migliora l’integrità del collagene vascolare e riduce l’edema. Uno studio del 2016 ne conferma l’efficacia nel alleviare i sintomi.
- Ippocastano (Aesculus hippocastanum): L’escina contenuta nei semi aumenta il tono venoso e riduce l’infiammazione. Una meta-analisi ne attesta la sicurezza e l’efficacia a breve termine.
- Diosmina e Pycnogenolo: Flavonoidi che stabilizzano la permeabilità capillare e riducono l’edema. La diosmina, in particolare, mostra effetti significativi sul gonfiore e sul dolore.
Flebotonici Sintetici (flavonoidi)
- Calcium dobesilate: Riduce la permeabilità capillare e migliora la microcircolazione, utile in pazienti con ulcere venose.
- Pentossifillina: Agisce sulla viscosità ematica, favorendo il flusso sanguigno.
La gestione della CVD nelle donne richiede un approccio integrato. Le modifiche dello stile di vita rimangono fondamentali, mentre i flebotonici—sia naturali che sintetici—offrono un valido supporto nel controllo dei sintomi. Studi recenti sottolineano l’importanza di intervenire anche sui fattori di rischio cardiovascolari, data la correlazione tra CVD e aterosclerosi. Ulteriori ricerche sono necessarie per ottimizzare protocolli terapeutici personalizzati, soprattutto in gruppi ad alto rischio come le donne in peri-menopausa o con storia di TVP.
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