Un approccio terapeutico per la riduzione del grasso viscerale
La dieta chetogenica, inizialmente sviluppata come trattamento per l'epilessia farmaco-resistente, sta emergendo come uno strumento terapeutico efficace in diverse condizioni metaboliche. Questo regime alimentare si distingue per la sua capacità di promuovere una rapida riduzione del grasso viscerale e di migliorare la salute metabolica generale.
Principi della dieta chetogenica
La dieta chetogenica è caratterizzata da un apporto molto basso di carboidrati (circa il 5-10% delle calorie totali), un contenuto moderato di proteine (circa il 20%) e un elevato apporto di grassi (circa il 70-75%). L'obiettivo è indurre uno stato di chetosi, in cui il corpo utilizza i corpi chetonici derivati dai grassi come principale fonte di energia al posto del glucosio.
Un aspetto fondamentale da chiarire è che questa dieta è normoproteica, ovvero il consumo proteico è adeguato al fabbisogno giornaliero per mantenere la massa muscolare senza eccedere, evitando così il rischio di sovraccaricare i reni o favorire la gluconeogenesi (la conversione delle proteine in glucosio).
Il ruolo del grasso viscerale
Il grasso viscerale è una forma di adipe che si accumula attorno agli organi interni e che è strettamente associata a condizioni metaboliche quali insulino-resistenza, sindrome metabolica e malattie cardiovascolari. A differenza del grasso sottocutaneo, il grasso viscerale è altamente attivo dal punto di vista metabolico e può influire negativamente sui livelli di infiammazione e sulla sensibilità all'insulina.
Numerosi studi hanno dimostrato che la dieta chetogenica è particolarmente efficace nel ridurre il grasso viscerale, grazie alla sua capacità di ridurre i livelli di insulina, promuovere la lipolisi (la scomposizione dei grassi) e aumentare il consumo energetico derivante dai grassi.
La fase acuta: 12 settimane di trasformazione metabolica
La fase acuta della dieta chetogenica, che dura 12 settimane, è progettata per massimizzare la perdita di grasso viscerale e migliorare i marcatori metabolici. Durante questa fase, l'apporto di carboidrati è mantenuto al di sotto dei 30-50 grammi al giorno, per garantire uno stato di chetosi stabile.
Durante le prime settimane, molte persone possono sperimentare la cosiddetta "keto flu", una condizione transitoria caratterizzata da sintomi quali stanchezza, mal di testa e irritabilità. Questi sintomi possono essere attenuati con una corretta idratazione e l'integrazione di elettroliti (sodio, potassio e magnesio).
Nel corso delle 12 settimane, i benefici più comuni includono:
- Riduzione significativa del grasso viscerale.
- Miglioramento della sensibilità all'insulina.
- Stabilizzazione dei livelli di zucchero nel sangue.
- Riduzione dell'infiammazione sistemica.
La fase di mantenimento: equilibrio e sostenibilità
Dopo la fase acuta, la dieta chetogenica può essere adattata in una forma più sostenibile per il lungo termine. La fase di mantenimento prevede un leggero aumento dell'apporto di carboidrati (fino a 50-100 grammi al giorno) per consentire maggiore varietà alimentare e facilitare la gestione sociale della dieta, pur mantenendo una buona sensibilità insulinica e un peso corporeo stabile.
In questa fase, l'obiettivo è mantenere i risultati ottenuti senza compromettere il benessere generale. Un'attenzione particolare è rivolta al consumo di alimenti nutrienti e ricchi di fibre, come verdure a basso contenuto di carboidrati, noci e semi.
La dieta chetogenica può essere un potente strumento terapeutico per la riduzione del grasso viscerale e il miglioramento della salute metabolica generale. Tuttavia, è fondamentale che venga seguita sotto la supervisione di un professionista della salute, specialmente nelle fasi iniziali, per garantire un approccio sicuro ed efficace.
Con un approccio strutturato che prevede una fase acuta di 12 settimane seguita da una fase di mantenimento, questa dieta può offrire benefici duraturi e sostenibili per chi cerca di migliorare il proprio stato di salute metabolico e prevenire patologie croniche legate al grasso viscerale.
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