Idrokinesiterapia
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Idrokinesiterapia individuale per il recupero funzionale
L’Idrokinesiterapia è una metodica di trattamento, svolta all’interno di una vasca terapeutica sotto stretto controllo del fisioterapista specificatamente qualificato, che sfruttando le proprietà fisiche dell’acqua mira ad ottenere un rapido e corretto recupero della funzionalità dei segmenti corporei.
Può essere di tipo attivo e passivo, in base al grado di partecipazione del paziente. Alterando la normale percezione della gravità e del peso corporeo, è particolarmente indicata nei casi di patologie legate alla colonna, ma anche agli arti inferiori (problematiche di anca, ginocchio e caviglia) e superiori, in particolare la spalla.
Grazie alle caratteristiche uniche dell’acqua l’Idrokinesiterapia rappresenta un valido strumento anche nella fase preparatoria ad un eventuale intervento chirurgico o nella fase di recupero post-operatoria.
Inoltre il rilasciamento muscolare indotto dall’elevata temperatura dell’acqua (29° - 33°) che avvolge costantemente il corpo, permette di ridurre la componente dolorosa legata all’esecuzione del movimento terapeutico. In tal modo si riescono a ridurre i tempi di recupero riuscendo a superare quei limiti che invece si incontrano nel percorso fisioterapico svolto “a secco”.
Oggi, grazie agli importanti risultati ottenuti sia in ambito ortopedico che neurologico, tale forma di riabilitazione motoria è divenuta, a pieno titolo, parte integrante di molti percorsi riabilitativi, e può essere svolta senza particolari controindicazioni anche in pazienti in gravidanza.
Il mal di schiena si cura in piscina
Idrokinesiterapia. Grazie alle proprietà fisiche dell’acqua, la terapia che risolve i problemi a carico della colonna.
Articolo di " Corriere dello Sport " in Roma, sezione IN SALUTE, del 28 aprile 2016
Nei paesi industrializzati si stima che, durante la vita, una percentuale della popolazione che varia dal 70% al 90% viene interessata da un episodio di mal di schiena.
La fascia di età più colpita è quella compresa tra i trenta e i cinquanta anni, le donne hanno un rischio doppio rispetto agli uomini. Non ne sono esenti gli atleti, sia amatoriali che di alto livello, così come quelle professioni che costringono a trascorrere molto del tempo seduti davanti al computer. Per tali motivi le patologie della colonna rappresentano una delle cause più frequenti di assenza dal lavoro.
Lombalgia. Il dolore acuto è causato da una lesione che si risolve in 30 giorni oppure può diventare cronico
Idrokinesiterapia. Esercizi in forma attiva e passiva alla ricerca di un nuovo equilibrio posturale
Quale zona della colonna è più colpita dal dolore?
Il dolore vertebrale, che interessa maggiormente la zona cervicale e lombare, più frequentemente quest’ultima, è per lo più causato da posture e movimenti scorretti, stress fisici e psicologici, eccesso di peso corporeo. Anche una non corretta esecuzione dell’esercizio fisico può essere causa scatenante di mal di schiena con conseguente nterruzione forzata dalla pratica dell’attività sportiva preferita.
Lombalgia cronica e fisioterapia
Nella lombalgia il dolore viene definito “acuto” quando è causato da una “lesione che generalmente si risolve al massimo in 30 giorni. Al contrario, quando il dolore perdura nel tempo, oltre i 3 mesi, diventa “cronico” riducendo la funzionalità del rachide e impedendo la normale attività quotidiana. In questi casi, il medico specialista individua le cause scatenanti il dolore e prescrive una terapia, medica o fisioterapica. Quest’ultima nella maggioranza dei casi prevede cicli di terapia antalgica e Rieducazione Posturale. Tuttavia, ormai da diversi anni, si fa sempre più ricorso alla fisioterapia in acqua o Idrokinesiterapia.
Cosa si intende per Idrochinesiterapia?
L’Idrochinesiterapia è un trattamento riabilitativo che si avvale delle proprietà fisiche dell’acqua al fine di ottenere un rapido e corretto recupero della funzionalità della colonna. Il lavoro in acqua, sin dalle prime sedute, riducendo il carico sulle articolazioni, diventa di primaria importanza non solo nei casi di patologie legate alla colonna ma anche agli arti inferiori (problematiche di anca, ginocchio e caviglia) e superiori, in particolare la spalla. Inoltre, il rilasciamento muscolare indotto dall’elevata temperatura dell’acqua (29°-33°) che avvolge costantemente il corpo, permette di ridurre la componente dolorosa legata all’esecuzione del movimento terapeutico. In tal modo si riescono a ridurre i tempi di recupero riuscendo a superare quei limiti che invece spesso si incontrano nel percorso fisioterapico tradizionale svolto “a secco”.
La conseguenza è un più rapido ritorno allo svolgimento delle attività della propria vita quotidiana ed alla pratica dell’attività sportiva, sia essa agonistica o amatoriale.
La conseguenza è un più rapido ritorno allo svolgimento delle attività della propria vita quotidiana ed alla pratica dell’attività sportiva, sia essa agonistica o amatoriale.
C’è differenza tra Idrochinesiterapia e nuoto?
Certamente sì, durante l’Idrochinesiterapia non si nuota, il paziente in acqua esegue esercizi in forma attiva e passiva, sempre assistito dal fisioterapista. Obiettivo del
trattamento è la presa di coscienza del movimento alla ricerca di un nuovo equilibrio posturale. L’utilizzo di diversi ausili galleggianti offre la possibilità di eseguire esercizi con livelli di difficoltà sempre crescenti permettendo il graduale raggiungimento del completo recupero della funzionalità.
Grazie alle caratteristiche uniche dell’acqua l’Idrokinesiterapia rappresenta un valido strumento anche nella fase preparatoria ad un’eventuale intervento chirurgico o nella fase di recupero post-operatoria. Oggi, grazie agli importanti risultati ottenuti sia in ambito ortopedico che neurologico, tale forma di riabilitazione motoria è divenuta, a pieno titolo, parte integrante di molti percorsi riabilitativi a supporto delle metodiche classiche.